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Giornata Mondiale dell’Alimentazione: l’equilibrio tra cibo, salute e policy secondo lo spin-off universitario CibuSalus

a cura di Salvina Elisa Cutuli
a cura di Salvina Elisa Cutuli
05 Dicembre 2023
8' di lettura

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione vi portiamo alla scoperta di CibuSalus, spin-off dell’Università degli Studi di Padova e di SINLOC SpA nato nel 2022, che si occupa di attivare politiche e azioni a livello locale per accelerare l’adozione di piani alimentari sostenibili e salutari. 

Ogni 16 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Alimentazione anche in ricordo della fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) che si occupa da sempre di temi legati al cibo e all’agricoltura a livello globale.

Secondo il report Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2023 (Sofi 2023), pubblicato dalla stessa organizzazione, sono 35 milioni le persone che soffrono la fame, 122 milioni in più rispetto al 2019 e il 42% della popolazione mondiale non ha una dieta sana. Siamo ben lontani dal raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 che, tra i 17 goals, prevede anche di poter azzerare la fame, realizzare la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile. Oltre alle cause che contribuiscono al non raggiungimento di questo obiettivo, tra queste l’intensificazione dei conflitti, gli eventi climatici sempre più estremi e la crescente disuguaglianza, altri dati mostrano come il consumo di alimenti altamente trasformati sia in aumento anche nelle aree periurbane e rurali di alcuni paesi. Cambiamenti che stanno influenzando la sicurezza alimentare e la nutrizione delle persone. Le nuove sfide necessarie, infatti, dovranno tenere conto della possibilità di poter offrire l’opportunità di garantire l’accesso a diete sane e a prezzi accessibili per tutti. 

Il legame tra cibo e salute è noto da sempre, già Ippocrate nel 400 a.C. sosteneva: “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”, Feuerbach, filosofo del XVIII secolo, non dissentiva dal pensiero di Ippocrate con la sua famosa frase “L’uomo è ciò che mangia” e anche lo scrittore Oscar Wilde diceva: “Quando si intende condurre una vita nuova occorrono pasti regolari e sani”.

«Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari e il cancro incidono per il 74% del totale dei decessi mondiali e a concorrere in maniera significativa sulla crescita di queste malattie è proprio la cattiva alimentazione. L’uso di cibi processati e/o ultra processati, che contribuiscono alla crescita di alcune molecole dannose che creano enormi complicazioni fisiche, ha determinato un aumento del 30% di casi di tumore al colon e al retto. Promuovere la salute pubblica, che contribuirebbe anche ad una riduzione della spesa sanitaria, significa non solo definire diete alimentari, ma proporre gli stili di vita in una visione più generale di total health e favorirne la diffusione tra la popolazione» commenta Luca Lanini, Chief Operating Officer CibuSalus. 

CibuSalus nasce nel 2022 come spin-off dell’Università degli Studi di Padova e di SINLOC – una società di consulenza e investimento che opera su tutto il territorio nazionale e in Europa attraverso progetti comunitari, puntando alla creazione di valore economico e ad un positivo impatto ambientale e sociale – e di alcuni soci fondatori, tra cui lo stesso Luca Lanini e il professore Roberto Vettor che, insieme alla professoressa Mara Thiene, fa parte anche del Comitato Scientifico della società.

CibuSalus favorisce una transizione alimentare salutare e sostenibile attraverso la promozione di stili di vita sani e piani alimentari scientificamente valutati che si servono di una ricerca scientifica avanzata, di modelli statistici che permettono di effettuare analisi congiunte capaci di fornire soluzioni concrete ai territori, con progetti operativi che danno risposte e soluzioni concrete ai cittadini consumatori, alle imprese e alla Pubblica Amministrazione sui temi della salute legata ad una sana e sostenibile alimentazione. 

«La nostra mission prevede, tra le altre cose, di svolgere attività sul territorio al servizio dei privati e del pubblico sui temi relativi all’alimentazione e alla salute. Ad esempio, valutiamo il sistema delle mense scolastiche e della ristorazione collettiva proponendo soluzioni sia per i modelli gestionali, che per le tecniche di produzione del cibo che di scelte di menù; definiamo politiche sui temi dell’educazione alimentare, della food policy, di stili di vita sani e sostenibili; predisponiamo modelli di sostegno ai prodotti del territorio, sani e sostenibili, valorizzando i principi della dieta mediterranea; sviluppiamo soluzioni operative per la lotta allo spreco alimentare» continua Luca Lanini. 

E a proposito di spreco, ogni anno va perso circa un terzo della produzione mondiale di alimenti, pari a quattro volte la quantità di cibo necessaria a sfamare 795 milioni di persone denutrite nel mondo. In Italia le eccedenze alimentari sono pari a un sesto dei consumi e pesano circa 13 miliardi di euro. CibuSalus struttura le attività di recupero di prodotti agroalimentari in eccesso lungo la supply chain e definisce modelli per la loro redistribuzione alle famiglie in condizioni di necessità d’intesa con le associazioni caritatevoli. In alcuni casi CibuSalus suggerisce dei veri e propri hub solidali di raccolta e ridistribuzione dei prodotti in eccesso. Una lotta allo spreco che, grazie ad un più efficiente modello logistico redistributivo, suggerisce al consumatore e ai produttori di ridurre gli sprechi già in fase di consumo. 

«La novità nella lotta allo spreco di CibuSalus è la distribuzione del prodotto in eccesso dell’ortofrutta che generalmente, per motivi congiunturali, verrebbe distrutto in campo. Con le leggi previste dalla politica agricola comunitaria, l’Ue paga la produzione, la distribuzione e il trasporto di questa merce purché venga consegnata alle famiglie bisognose. Spesso le aziende non sono in grado di operare in modo pratico per ottimizzare questi flussi, CibuSalus supporta quelle aziende che decidono di sviluppare questa metodologie contribuendo così allo spreco, ma anche al miglioramento in termini di proprietà nutritive dell’alimentazione dei poveri. Generalmente, infatti, il valore vitaminico della loro dieta è molto basso limitandosi a mangiare prevalentemente cibo in scatola e carboidrati. Con questa pratica è possibile, oltre a ridurre lo spreco, avere anche benefici sulla salute» continua Luca Lanini. 

Un dato, quest’ultimo, significativo se si considera che nel sud del mondo e tra le categorie più povere è in forte aumento l’obesità dovuta proprio ad un’alimentazione malsana. In Italia il 42% della popolazione è in sovrappeso e il 10% di questi è obeso. Il sovrappeso cresce tra i giovani, nei bambini, nelle categorie svantaggiate, ma colpisce anche i ricchi e i paesi occidentali, a tal proposito acquista maggiore rilievo l’inserimento dei temi relativi all’alimentazione, alla qualità e ai prodotti del territorio all’interno di un nuovo contesto salutistico. Non sono ancora sufficienti le nuove etichette utilizzate dall’Ue per dare corrette informazioni sul singolo prodotto, le cosiddette etichette a semaforo.

«CibuSalus, grazie alla sua componente universitaria dispone del know-how necessario per fornire informazioni scientifiche su un’alimentazione corretta, sana e sostenibile. Stiamo cercando – attraverso la creazione di alleanze tra settore pubblico, privato e cittadini – di suggerire elementi tecnici per un miglioramento delle etichette alimentari e in generale fornire strumenti validi per migliorare il proprio comportamento a tavola e di conseguenza migliorare propria salute di tutti. » conclude Luca Lanini.

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L'autore

Salvina Elisa Cutuli

Archeologa e giornalista. Dal 2018 collabora con Focus Storia. Lavora a progetti di divulgazione – soprattutto in ambito giornalistico – attenti a tematiche, oggi più che mai, importanti come sostenibilità, ambiente, cibo, nuovi stili di vita, arte, partecipazione attiva e democratica, clima, disabilità, lavoro, salute, mobilità, energia, tematiche di genere, legalità. Uno su tutti, Italia che Cambia. In particolare, svolge approfondimenti su cibo e filiera alimentare.

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